di Valeria C. Giuffrida
Pubblicato dal bimensile “Sicilia e donna”
Sono passati tre anni da quando Stefano D’ Orazio ha lasciato i Pooh, voleva fare altro e direi che è riuscito alla grande nell’ impresa. Due musical di sua produzione Aladin e Zorro, la traduzione in italiano di “Mamma mia” su richiesta degli Abba e un biografia “Autosputtanante” come lo stesso D’ Orazio la definisce “Confesso che ho stonato”.
Perchè autosputtanante?
Perché racconto la mia vita da bambino ad adesso con episodi che difficilmente altri avrebbero raccontato…
Tu sei sempre stato una persona autoironica questo ti aiutato nella tua carriera?
Assolutamente si! Da ragazzino mi sentivo sempre fuori posto e compensavo con l’ ironia, così come cercavo di tirare fuori sempre il lato comico da tutto quello che mi accadeva.
Nella mia autobiografia racconto le mie sfighe, che poi sfighe non sono. Ma tanto non posso più avere problemi, tutti i “reati” sono caduti in prescrizione!
Abbiamo appurato visto quello che hai prodotto in questi 3 anni che c’è vita dopo i Pooh….
Pare proprio di si. Come puoi costatare sto bene. Avevo necessità di fare altro, mi sono accorto che non avevo più stimoli e pertanto avrei frenato anche loro. Non avevo voglia di progetti a 3 anni, mi sentivo chiuso in gabbia. Ne ho parlato con loro ed hanno capito perfettamente, solo i veri amici comprendono una vera esigenza. Alla fine però fanno sempre parte della mia vita professionale e non.
Cosa hai pensato quando ti hanno dedicato una dedicato una statua al Museo delle Cere di Roma?
Sono rimasto impressionato dalla quantità di dettagli che hanno riprodotto, ma sono rimasto deluso dal fatto che ho tastato le “parti basse” e con orrore ho scoperto che le avevano lasciate vuote! (ovviamente parte una sonora risata tipica di Stefano).
I Pooh sono sempre stati all’ avanguardia nell’ utilizzo delle nuove tecnologie, pionieri nell’ uso dei laser durante i concerti, che rapporto hai coi social network?
Non li amo! Una volta si spiava il vicino da dietro le imposte ora si sa tutto di tutti grazie a social network. Sono una persona curiosa ma per altri versi, amo sperimentare ed una volta per un effetto ho preso fuoco durante un concerto tutti hanno pensato che facesse parte dello spettacolo, mentre il sottoscritto veniva realmente “estinto” da un vero pompiere.
Sei appagato?
No! Già incomincio ad abituarmi a musical e simili, chissà cosa mi inventerò domani.